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"Khalid Chaouki: "Musulmani Italiani, battiamoci uniti contro l'Isis

Khalid Chaouki, Mentre ieri ero in partenza per Torino per l’iniziativa nazionale dei Deputati Pd contro il terrorismo, ho ascoltato più volte le intercettazioni scioccanti di Maria Giulia Sergio e mi sto documentando leggendo tutte le carte per capire meglio tutti i contorni di questa inedita e pericolosa vicenda. Di fronte a questo delirio, penso che l’Italia abbia perso una giovane italiana insieme alla sua famiglia. La comunità musulmana ha perso una giovane italiana insieme alla sua famiglia. Vittime e complici di un regime sanguinario come quello dell’Isis che si giustifica attraverso la sua interpretazione criminale dell’Islam. E allora dico ai tantissimi giovani musulmani italiani: perché non lanciare insieme a tutti gli altri giovani italiani, credenti e non credenti, una campagna forte e chiara di condanna di questa deriva dicendo in modo semplice: “Insieme contro Isis”. Alcuni mi risponderanno che non se ne può più di dissociarsi da questi terroristi, oppure che comunque i media non valorizzeranno mai questo tipo di iniziative, oppure che l’Isis è una creatura di chissà quale servizio segreto straniero. Io penso che al netto di queste possibili risposte, un musulmano, soprattutto in questo sacro mese di Ramadan, debba porsi innanzitutto il problema di come essere il più possibile positivo e utile per il bene della propria società. E lo sforzo in questo preciso e difficile momento penso sia in primis quello di difendere e proteggere la propria comunità nazionale di cui siamo tutti parte integrante. Tradotto in concreto significa lavorare tutti insieme musulmani e non musulmani per isolare e condannare il pensiero radicale e violento in nome della religione. E non barricarsi dietro le dietrologie o cercare inutili paragoni con altre violenze perpetrate da non musulmani. Un’iniziativa forte contro le barbarie dell’Isis serve innanzitutto a preservare i nostri giovani italiani dal cadere nella trappola ideologica e scientificamente studiata da parte di questi nuovi demoni. Serve ad evitarci di ascoltare nuove intercettazioni piene di odio e violenza. Serve a costruire un cordone sanitario a tutela di milioni di ragazzi e bambini di religione islamica in Italia e in Europa. Cittadini europei che rischiano di trasformarsi nei peggiori nemici delle loro stesse patrie. Serve a farci vedere compatti come comunità nazionale senza distinzioni contro le minacce del pseudo califfato. Io mi metto a disposizione per questa battaglia di civiltà, che diventi una battaglia italiana ed europea per affermare il valore e la sacralità della vita umana contro l’ideologia del terrore e della morte!