Califfo no al burqa. "Può nascondere nemici kamikaze"

Baghdad, 7 settembre 2016 - Le donne in burqa o coperte da un velo nero che lascia aperta solo una fessura per gli occhi sono passate da DA EROINE a sospette.Ora non possono più entrare nelle zone militari e nei centri delle forze di sicurezza del sedicente Califfato islamico a Mosul. La seconda città dell’Iraq nelle prossime settimane sarà investita da un’offensiva dell’esercito iracheno che vuole strapparla ai miliziani di al Baghdadi. Gli uomini in nero l’hanno occupata senza colpo ferire alla fine di giugno del 2014. I militari iracheni e gli agenti delle forze di sicurezza all’epoca fuggirono a gambe levate lasciandosi alle spalle tutto il loro arsenale.
Da allora le donne sono state costrette a coprirsi dalla testa ai piedi. Le rare renitenti rischiavano di essere picchiate selvaggiamente o addirittura uccise. La regola è stata applicata per mesi senza eccezioni fino a quando alcuni capi militari sono stati fulminati da donne protette dal velo nero integrale d’ordinanza. L’ultimo ‘incidente’ risalirebbe alla fine di luglio. NEI GIORNI scorsi l’Isis ha stabilito che nei centri nevralgici dei suoi uomini in armi e delle unità di sicurezza le donne debbono essere identificate. Il primo a dare la notizia è stato un sito iraniano. In poche righe ‘Iran Front Page’ ha pubblicato la notizia del divieto assoluto di burqa nelle strutture strategiche della città nella quale Abu Bakr al Baghdadi il 5 luglio del 2014 ha chiesto obbedienza a tutti i musulmani del mondo.