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Comunità marocchina in Italia : lettera per la Rai

Non era meglio, forse, proporre una trasmissione che non si concentrasse solo sull’islam, ma che approfondisse quanto accade nel sud del Mediterraneo? Insomma, la nostra non è l’ennesima dimostranza di giornalisti che si lamentano di come altri giornalisti raccontano il mondo che ci circonda. Noi vorremmo una tv pubblica aperta alla complessità degli scenari che abbiamo di fronte, fuori dagli schemi e dagli stereotipi che purtroppo siamo costretti a vedere quotidianamente sui media italiani, concentrati più sullo “scontro” e alle tifoserie contrapposte. È davvero deprimente assistere un'informazione, soprattutto televisiva, che fatica a raccontare la realtà per scelta e provincialismo. Incapace di vedere la risorsa che ha intorno per sfruttala al meglio e, infine, dare al proprio pubblico un'informazione approfondita e interessante. Una miopia solo nostra che altri Paesi hanno superato da un pezzo battendoci anche sugli spettatori. Basta accendere France24 e accorgersi della molteplicità di volti, di professionisti originari da più parti del mondo. Volti, storie, professionalità e bagagli culturali al servizio del telespettatore che la notizia non vuole più che solo venga raccontata ma anche analizzata approfondita e vissuta. Da noi, invece si preferisce ancora usare Google translate. Preferibilmente in seconda serata.